Fraternità Francescana
Madre della Riconciliazione e della Pace
6 agosto 2019
www.riconciliazionepace.it
Fr. Cristoforo Amanzi ofm
Vocazione viene dal verbo latino vocare (chiamare). Essa suppone, quindi,
una fonte che si esprima ed in qualche modo faccia udire la sua voce. Suppone
anche un ricevente che comprenda e corrisponda, a partire da un percorso che
permetta di raggiungere la finalità che dà senso e motiva la chiamata.
Oggi molti, a differenza del
passato, fanno derivare la vocazione (o chiamata) dalle esigenze sociali o
dalle predisposizioni naturali, nel tentativo di una piena realizzazione sociale
o personale.
Le risposte, per quanto appaganti,
non possono essere di piena soddisfazione in quanto l’orizzonte si riduce ai
ristretti confini umani e terreni. Inoltre, ciò che chiama, la fonte da cui
giunge la voce, è evidentemente e oggettivamente fallace, inaffidabile e
mutevole.
A tal punto che le voci si
moltiplicano lungo il cammino della vita, a volte si sovrappongono, a volte si
contraddicono, generando disorientamento, pressione nelle decisioni, illusioni
e delusioni, sensazioni di opportunità perdute, nervosismo, agitazione…
Il nostro meraviglioso e
travagliato tempo è violentemente segnato da queste voci, scambiate per autentiche
vocazioni, autentiche chiamate ad una vita ricolma di senso e definitiva,
secondo un progetto che precede ed attende la piena realizzazione.
Si dimentica facilmente, lungo il
corso della vita, la risposta alle domande di sempre: Chi siamo? Da dove
veniamo? Dove andiamo?
Certamente, se la nostra
risposta, più o meno esplicita, la si assume dalla scienza, che indaga soltanto
il mondo sensibile e per questo è, come esso, destinata ad essere limitata e
povera nelle sue convinzioni, la nostra fonte, la nostra voce, produrrà,
inevitabilmente, imperfezione e disorientamento.
Al contrario, dove l’orizzonte si
dilata e si apre alla visione di una Presenza creatrice e amante della vita,
come Gesù di Nazareth l’ha rivelata, la risposta diviene chiara e convincente,
stabile e definitiva: siamo i figli di Dio, veniamo da Lui e andiamo verso il
Suo abbraccio di Misericordia, di Gioia e di Pace!
Allora, anche la vocazione assume
un senso diverso. La voce più importante diventa quella di Dio, più importante
delle esigenze sociali, a Lui presenti, più importante delle mie personali
predisposizioni, da Lui conosciute.
È Lui che conosce perfettamente
le reali esigenze di uno sviluppo solo in parte da noi percepito. È Lui che può
indicare, per ciascuno, le vie dell’Amore che, solo, può trasformare i cuori
lacerati e condurli alla piena guarigione per una Gioia ed una Pace senza fine.
Ed ecco che chiama, alza la Sua
voce, a volte sussurra, a volte grida, sempre nel segno del Suo infinito Amore.
Chiama alla Santità, nelle molteplici
forme di vita. Chiama anche, alcuni, a lasciare tutto per dedicarsi totalmente,
in parole ed opere, all’annuncio della Verità che libera, senza compromessi,
senza vincoli.
Certamente è necessario il silenzio
e l’equilibrio, la libertà interiore e la tranquillità esteriore, per udire e
riconoscere la chiamata del Signore, per comprendere verso quale meta voglia
orientare la nostra vita e i nostri talenti. Certamente è necessario il coraggio,
per camminare con Lui lungo la strada stretta e ostacolata dal Male. Certamente
è necessario il desiderio vivo di Tutto il Bene, per perseverare sino alla fine,
superando vittoriosamente le insidie e le lusinghe di un mondo malato.
Certamente, senza ombra di dubbio
alcuno, amare con Lui e in Lui, a qualunque età, in qualunque condizione, è
bellissimo! È la pienezza della vita! È la nostra Gioia! È Tutto il Bene, è
Ogni Bene! È la nostra Riconciliazione e la nostra Pace!